Mental coaching: curare il corpo, gestire le emozioni, raggiungere i traguardi

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Lo scorso sabato, 16 Maggio 2015, presso l’aula Magna della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia, si è tenuto il seminario “Con il corpo e con la mente – Il Mental Coaching negli sport individuali e di gruppo”.

I ragazzi del corso di studi in Scienze Motorie hanno potuto approcciare ed approfondire un aspetto della preparazione atletica molto importante se non, addirittura, preponderante.

L’evento è stato organizzato dal Coordinatore del Corso di Studio prof. Guglielmo Sorci, in collaborazione con l’associazione Ant8supporters, una onlus nata per volere di Arnaldo Antonelli, anche lui docente nel Corso di Studi di Scienze Motorie, ma anche, e soprattutto, papà di Andrea Antonelli, pilota motociclistico italiano, vanto della nostra regione, morto in pista a 25 anni a seguito di un incidente di gara.

L’associazione Ant8supporters organizza eventi di raccolta fondi e sensibilizzazione per contribuire alla realizzazione di progetti benefici di varia natura sul territorio di appartenenza, allo scopo di onorare la memoria del giovane pilota. “I ragazzi dell’associazione mi aiutano a sopportare il dolore – racconta il papà di Andrea – ad organizzare eventi a scopo benefico e, soprattutto, a portare avanti il suo sogno”.

“Ultimamente sul mental coaching si sono concentrati gli interessi dei preparatori e degli atleti ma anche l’interesse della comunità scientifica” dice il prof. Sorci, “è interessante scoprire quali sono i meccanismi neurologici sui quali si basa la preparazione mentale”.

Il prof. Talesa, direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale sottolinea l’importanza della sinergia tra le diverse realtà, accademiche e non, al fine di formare professionisti a tutto tondo, in grado di poter offrire la propria competenza e preparazione nel mondo del lavoro.

Il dott. Iorio, consigliere CUS Perugia, evidenzia quanto riduttivo sia il detto “Mens sana in corpore sano”, in particolar modo a seguito dei brillanti risultati che atleti con handicap, sia fisici che psichici, sono riusciti a conseguire; tiene quindi a ribadire, anche nelle pratiche sportive, la parità di ruoli tra mente e corpo.

Il prof. Sdringola, preparatore atletico del Perugia calcio primavera, ha sottolineato, tra l’altro,  il ruolo dell’allenatore per la preparazione sia nell’ottica del il miglioramento delle prestazioni sia per la prevenzione degli infortuni, e la necessità di motivazione sia per l’atleta sia per i suoi collaboratori.

“La facilità di visualizzare ed interagire propria dei bambini è la qualità prima del mental coach – sostiene il prof. Alberto Biffi, Sport& Business Coach Professionista – tale proprietà si perde nell’età adulta a causa dei molti blocchi psicologici”.

A sorpresa l’intervento del Maggiore dell’Aeronautica Militare Marco Angori, istruttore di tecniche operative per i piloti di caccia, che ha parlato della preparazione psicologica alla quale vengono sottoposti i piloti nell’ottica della gestione della paura e delle emozioni in situazioni di emergenza.

Attesissimi gli interventi degli sportivi ospiti: il campione di calcio Fabrizio Ravanelli, l’ex pallavolista Damiano Pippi ed il pilota di Superbike Michele Magnoni che hanno parlato della loro  esperienza ed hanno risposto alle domande e le curiosità degli studenti presenti.

Una enorme opportunità di crescita professionale ma anche umana per i ragazzi del Corso di Studi di Scienze Motorie e non solo.

L’esempio della reazione “utile” e fattiva ad un dolore enorme come quello della perdita di un figlio, la conversione dei momenti di dolore in momenti di crescita, il saper vedere oltre ed affrontare il sacrificio per il raggiungimento di traguardi sempre più alti: una lezione universitaria, una lezione di vita.

di Benedetta Tintillini

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